TINTURE NATURALI

Nel corso del tempo, ho cercato di assecondare quell’istinto che da sempre mi lega all’ambiente naturale. Trarne materiali, immagini e processi mi ha reso più consapevole e ha radicalmente trasformato il modo con il quale osservo il mondo, che muta e si trasforma continuamente. Il percorso intrapreso alla scoperta dei colori di origine naturale ha inizio nella primavera del 2019, quando mia nonna mi donò un rotolo di canapa grezzo, tessuto da lei stessa in gioventù; osservarlo e toccarlo mi fece pensare a tutto il tempo che esso si portava dietro, alle tradizioni ormai quasi del tutto perdute, alla manualità e all'esperienza di chi lo aveva realizzato. Il fatto che quell’oggetto, così fragile e immacolato, arrivò fino a me, portò al bisogno di donargli nuova vita. Al tempo non conoscevo nulla riguardo le tecniche di tintura naturale, ma l’idea di poter tingere tessuti utilizzando esclusivamente prodotti vegetali mi incuriosiva molto, così iniziai una lunga serie di ricerche e prove pratiche e mi resi conto del grande potenziale che tutto questo aveva. Sperimentai varie tinture con elementi che prima di allora non consideravo affatto: bucce di cipolla, fiori secchi, radici, cortecce e piante spontanee; il risultato fu molto interessante e i colori resistenti e duraturi.

AVOCADO

A seguito della mordenzatura, cioè la preparazione preliminare delle fibre per far sì che leghino stabilmente al colorante, si passa al bagno di tintura vero e proprio che in questo caso è composto da bucce e semi di avocado fatti bollire per almeno due ore in acqua. Una volta immerso, il tessuto dovrà anch’esso riposare in acqua per qualche ora prima di poterne ammirare il colore finale. L’avocado in particolare conferisce ai tessuti un delicata sfumatura rosata grazie alla presenza di acidi tannici nella buccia e nei semi.

COLORI VIVI

Essendo nati in un’epoca che prevede esclusivamente l’impiego di coloranti chimici, abbiamo abituato i nostri occhi ad essi, dimenticando però la bellezza autentica delle tinte vegetali, capaci di intonarsi tra loro in modo armonico ed esercitare un effetto vitalizzante simile a quello delle impressioni cromatiche in natura.

REAZIONI

La creazione di pezzi unici con colori naturali, è contraddistinta da disomogeneità, innumerevoli sfumature e spesso impreviste variazioni, questo perché i colori sono vivi e reagiscono ai cambiamenti dell’ambiente e del tempo. Il mondo delle tinture naturali è arricchito inoltre da una serie di additivi capaci di modificare i colori di partenza, proprio come in questo caso, dove i tannini presenti nella buccia di cipolla, con la quale precedentemente è stato colorato il tessuto, reagiscono con il solfato di ferro scurendone notevolmente il tono. Grazie all’ausilio degli additivi si possono perciò creare particolari effetti sul tessuto, come righe, bolli, schizzi etc. differenti a seconda del loro ph.

IL GUADO

Il guado (Isatis tinctoria) è una pianta conosciuta e apprezzata per le sue proprietà tintorie legate al colore blu sin dall’antichità. Il pigmento estratto dalle foglie di questa pianta trovava impiego, oltre che per la colorazione dei tessuti, in molti settori artistici, dalla miniatura dei manoscritti alla decorazione della terracotta, ai quadri di grandi artisti rinascimentali come Piero della Francesca. In Italia le principali zone di coltivazione e lavorazione di guado sono l’Umbria, le Marche e la Toscana.

TINGERE IN BLU

Il guado, come anche l’indaco sono detti coloranti al tino, per via del particolare processo da seguire in tintura; Le foglie di guado infatti contengono due composti organici complessi (glucoside indacano e estere isatanoB) non solubili in acqua; la sostanza colorante (indigotina) non è quindi disponibile direttamente ma va ricavata attraverso una lunga e meticolosa lavorazione. Oggi è possibile acquistare il pigmento blu estratto dalla pianta da artigiani specializzati e tingere le stoffe preparando un “bagno colore” di acqua tiepida (55°C) con l’aggiunta di soda e idrosolfito di sodio. Una volta uscito dal bagno, il tessuto appare di color giallo/ verdastro ma in pochi secondi attraverso l’ossigenazione all’aria si trasforma in un meraviglioso blu.

TINTURE NATURALI

Nel corso del tempo, ho cercato di assecondare quell’istinto che da sempre mi lega all’ambiente naturale. Trarne materiali, immagini e processi mi ha reso più consapevole e ha radicalmente trasformato il modo con il quale osservo il mondo, che muta e si trasforma continuamente. Il percorso intrapreso alla scoperta dei colori di origine naturale ha inizio nella primavera del 2019, quando mia nonna mi donò un rotolo di canapa grezzo, tessuto da lei stessa in gioventù; osservarlo e toccarlo mi fece pensare a tutto il tempo che esso si portava dietro, alle tradizioni ormai quasi del tutto perdute, alla manualità e all'esperienza di chi lo aveva realizzato. Il fatto che quell’oggetto, così fragile e immacolato, arrivò fino a me, portò al bisogno di donargli nuova vita. Al tempo non conoscevo nulla riguardo le tecniche di tintura naturale, ma l’idea di poter tingere tessuti utilizzando esclusivamente prodotti vegetali mi incuriosiva molto, così iniziai una lunga serie di ricerche e prove pratiche e mi resi conto del grande potenziale che tutto questo aveva. Sperimentai varie tinture con elementi che prima di allora non consideravo affatto: bucce di cipolla, fiori secchi, radici, cortecce e piante spontanee; il risultato fu molto interessante e i colori resistenti e duraturi.

AVOCADO

A seguito della mordenzatura, cioè la preparazione preliminare delle fibre per far sì che leghino stabilmente al colorante, si passa al bagno di tintura vero e proprio che in questo caso è composto da bucce e semi di avocado fatti bollire per almeno due ore in acqua. Una volta immerso, il tessuto dovrà anch’esso riposare in acqua per qualche ora prima di poterne ammirare il colore finale. L’avocado in particolare conferisce ai tessuti un delicata sfumatura rosata grazie alla presenza di acidi tannici nella buccia e nei semi.

COLORI VIVI

Essendo nati in un’epoca che prevede esclusivamente l’impiego di coloranti chimici, abbiamo abituato i nostri occhi ad essi, dimenticando però la bellezza autentica delle tinte vegetali, capaci di intonarsi tra loro in modo armonico ed esercitare un effetto vitalizzante simile a quello delle impressioni cromatiche in natura.

REAZIONI

La creazione di pezzi unici con colori naturali, è contraddistinta da disomogeneità, innumerevoli sfumature  e spesso impreviste variazioni, questo perché i colori sono vivi e reagiscono ai cambiamenti dell’ambiente e del tempo. Il mondo delle tinture naturali è arricchito inoltre da una serie di additivi capaci di modificare i colori di partenza, proprio come in questo caso, dove i tannini presenti nella buccia di cipolla, con la quale precedentemente è stato colorato il tessuto, reagiscono con il solfato di ferro scurendone notevolmente il tono. Grazie all’ausilio degli additivi si possono perciò creare particolari effetti sul tessuto, come righe, bolli, schizzi etc. differenti a seconda del loro ph. 

IL GUADO

Il guado (Isatis tinctoria) è una pianta conosciuta e apprezzata per le sue proprietà tintorie legate al colore blu sin dall’antichità. Il pigmento estratto dalle foglie di questa pianta trovava impiego, oltre che per la colorazione dei tessuti, in molti settori artistici, dalla miniatura dei manoscritti alla decorazione della terracotta, ai quadri di grandi artisti rinascimentali come Piero della Francesca. In Italia le principali zone di coltivazione e lavorazione di guado sono l’Umbria, le Marche e la Toscana.

TINGERE IN BLU

Il guado, come anche l’indaco sono detti coloranti al tino, per via del particolare processo da seguire in tintura; Le foglie di guado infatti contengono due composti organici complessi (glucoside indacano e estere isatanoB) non solubili in acqua; la sostanza colorante (indigotina) non è quindi disponibile direttamente ma va ricavata attraverso una lunga e meticolosa lavorazione. Oggi è possibile acquistare il pigmento blu estratto dalla pianta da artigiani specializzati e tingere le stoffe preparando un “bagno colore” di acqua tiepida (55°C) con l’aggiunta di soda e idrosolfito di sodio. Una volta uscito dal bagno, il tessuto appare di color giallo/ verdastro ma in pochi secondi attraverso l’ossigenazione all’aria si trasforma in un meraviglioso blu.